Il Boxing Day 2018 ha segnato l’inizio di una bella storia per l’ultima tecnologia Doyle Sails.
La Rolex Sydney-Hobart 2018 ha riunito alcuni dei migliori velisti offshore del pianeta. Quattro Maxi da 100 piedi hanno navigato a Hobart, due di questi più il vincitore assoluto, il Reichel / Pugh 66 Alive, erano equipaggiate con vele Stratis di Doyle. Questa è stata un’opportunità chiave per il pluripremiato campione del mondo, due volte olimpionico e sei volte veterano della Volvo Chris Nicholson di Doyle Lake Macquarie per ottenere un feed-back, dal talento emerso a Hobart, sulle innovazioni e gli sviluppi di Doyle tra 2018 e il 2019.
“Due dei 100 piedi hanno messo a punto un J-Zero, simile alla vela Volvo 65, e quindi ora vediamo che le informazioni hanno un effetto a cascata dalla Volvo Ocean Race alle competizioni offshore tradizionali, il che è fantastico,” ha affermato Nicholson.”
“Normalmente i J-Zero sono progettati per essere utilizzati con dei Reaching Strut, ma a causa delle condizioni nella recente Hobart questo non è stato possibile. Inoltre, l’inferitura della J0 si proietta in avanti più facilmente rispetto alle tradizionali vele con cavi, garantendo quindi una migliore performance.
«Sia Comanche che InfoTrack hanno navigato con vele senza cavi, in più Comanche ha regatato verso sud con una randa Doyle. Il feedback dei ragazzi a bordo ha confermato che è stata raggiunta una significativa variazione di peso su tutte le vele, in particolare sulla randa. Con la conseguente possibilità di proiettare le vele in avanti aumentando quindi la propulsione. Comanche aveva anche un Cable-less J1, un J-Zero e un A3, vele avvolgibili che nonostante le imponenti dimensioni, sono facilmente gestibili dall’equipaggio. Tutto questo senza catenaria laterale sull’inferitura, consentendo di sfruttare al massimo il momento raddrizzante della barca per ottenere una maggiore accelerazione. Poi su InfoTrack abbiamo avuto un masthead Zero, un J-Zero, un jib storm, un J5 e un A2 Stratis Cable-less, che era grande quanto quella di Comanche, aggiunge. Una vera Rivoluzione!
I team di imbarcazioni inshore e offshore in giro per il mondo cercano costantemente una considerevole diminuzione di peso sul rig, sulle vele e sulla struttura dello scafo. A tal proposito, Jim Cooney, il proprietario di Comanche, ha riassunto i propri miglioramenti.
“I grandi jib di Doyle e l’A3 sono molto potenti e significativamente più leggeri di quanto mi aspettassi”. La capacità di mantenere la loro forma in tutti gli angoli senza catenaria è sorprendente su vele così grandi. Abbiamo ridotto drasticamente il carico del Rig con queste vele senza cavi e le nostre prestazioni sono migliorate in tutte le condizioni, in particolare in condizioni di aria leggera. La nostra nuova randa Doyle è di eccezionale alta qualità e la costante riduzione di peso in alto dà un immediato miglioramento in ogni condizione. Comanche è stata in grado di realizzare più del suo potenziale con l’aggiunta delle vele Cable-less di Doyle e raccomando questa tecnologia d’avanguardia a barche di qualsiasi dimensione.”
La gara Hobart 2018 ha visto le quattro Maxi regatare contemporaneamente in prossimità dell’ingresso del Porto di Derwent, raggruppandosi in soli 15 minuti, dopo 628 miglia di gara. Una delle prestazioni chiave della gara Hobart 2018 è stata a bordo di InfoTrack, con un miglioramento VMG in poppa con vento leggero grazie all’utilizzo del laminato A2 Stratis, per il 95% della gara, portandola a termine superbamente con un Range di vento reale da 8 a 32 nodi, dove si è avvolta facilmente, dimostrando l’alto controllo della vela, a più di 30 nodi reali.
A bordo di InfoTrack c’era Stu Bannatyne nella sua dodicesima gara a Hobart che ha commentato il set up.
Navigando di bolina con una Masthead Zero di Doyle si potrebbe vedere l’inferitura dritta per tutta la lunghezza della vela parallela allo strallo – e per essere onesti, non è facile vedere questo con vele di prua non inferite in uno strallo.
I Trimmer e il timoniere si rendono conto rapidamente di questo, ma probabilmente la prima persona a notarlo è chi sta al Pit che non deve caricare troppo la mura; Non appena queste vele si spiegano, tutti possono vedere i benefici dell’assenza di catenaria; accorgersi di questo è facile perché la barca è più veloce. E’ veramente un elemento straordinario.”
Chris Nicolson è molto competente per capire le richieste che derivano e dai velisti e dalle attrezzature per quanto riguarda la tecnologia del Foil. Le barche dotate di Foil navigano con angoli di vento apparente stretti, queste barche hanno realmente bisogno di vele con inferiture dritte. Dice Chris. “E se tu puoi realizzare queste inferiture senza il massiccio carico sulla struttura, ci sono ovviamente enormi risparmi di peso nelle aree principali della barca e del Rig. Questo è vero per tutte le barche, ma ha un impatto particolarmente grande per l’Ocean 60s foiling. I benefici applicati sull’ asse, si notano sia esso un Superyacht sia essa una Skiff di 16 piedi.
Entrando nel 2019 e oltre, con tutti i progetti, incluso la campagna dell’Ocean Race, la gente non guarda solo alla prossima stagione, ma due o tre anni in avanti – o ancora più avanti se questa è una campagna multi-gara. In queste situazioni è chiaro che le persone sono attratte da queste vele, particolarmente dopo aver parlato con persone o team che hanno utilizzato vele Doyle e hanno ricevuto feed-back sinceri.
“E’ questo il vero test per ogni prodotto presente nel mercato: confrontarsi con persone che hanno usato queste vele, ascoltando la loro opinione sulla forma, il risparmio di peso e la durata. Elementi che sono stati ampiamente testati in campagne come Alex Thompson’s Hugo Boss”.